martedì 23 febbraio 2016

Il ritorno dal giro del mondo in barca a vela - Corriere d'Informazione 7 dicembre 1974


Il giro del mondo in barca condotto in solitario dal "marinaio milanese" Ambrogio Fogar è stato oggetto di una grande attenzione da parte della stampa del capoluogo lombardo che ne ha seguito tutte le tappe raccontandole con dovizia di particolari soprattutto sul Corriere della Sera e il Corriere d'Informazione di cui riportiamo l'articolo pubblicato il 7 dicembre 1974.

martedì 9 febbraio 2016

Ambrogio Fogar: il ricordo di Giangiacomo Schiavi in occasione della scomparsa


Sul Corriere della Sera di Giovedì 25 agosto 2005, il giorno successivo alla scomparsa di Ambrogio per un arresto cardiocircolatoria, il giornalista Giangiacomo Schiavi, che insieme a Fogar aveva scritto Controvento, ricorda l'amico con un lungo articolo che ripercorre le sue imprese e che, soprattutto, racconta la sua ultima speranza, quella di poter tornare a camminare grazie a una terapia sperimentale condotta con le cellule staminali nella clinica del Dottor Hongyun Huang, famoso neurochirurgo di Pechino.

venerdì 5 febbraio 2016

Fogar e Mancini: Lettere dalla zattera (Corriere della Sera 30 agosto 2009)



Il naufragio durato ben 74 giorni nelle acque dell’Atlantico, conclusosi in maniera tragica con la morte del giornalista de La nazione Mauro Mancini, innescò a suo tempo una vibrante polemica che giunse a mettere in dubbio anche il legame di amicizia esistente tra i due.
Al suo ritorno in Italia Fogar venne messo sotto accusa e dovette subire anche una sorta di processo in diretta durante una trasmissione di Maurizio Costanzo.

lunedì 1 febbraio 2016

Fogar è salvo! Corriere d'informazione 4 aprile 1978



L'affondamento del Surprise al largo delle coste argentine e le conseguenti ricerche per trarre in salvo Ambrogio Fogar e il giornalista del quotidiano La Nazione Mauro Mancini sono stati avvenimenti molto raccontati sulla stampa d'epoca.

I due naufraghi hanno affrontato una prova durissima per ben 74 giorni, centellinando il cibo e bevendo acqua piovana fino a quando un mercantile greco il Master Stefanos non li ha individuati e tratti in salvo.