Applausi, lacrime, fiori bianchi e canzoni. Così il Corriere
della Sera racconta i partecipati funerali di Ambrogio Fogar celebrati il 26 agosto 2005 nella
basilica di Sant'Ambrogio a Milano alla presenza dei familiari, dei tanti
amici, nonché delle autorità come il vicesindaco Riccardo De Corato e il
prefetto Bruno Ferrante.
Quel giorno però c'era anche tanta gente comune, oltre 1.500 persone, che avevano voluto accompagnare Ambrogio nel suo ultimo viaggio.
Queste le parole di monsignor Erminio De Scalzi che nell'omelia
ben ha sintetizzato la figura di questo figlio di Milano che aveva vissuto
avventure in tutto il mondo:
«Si conclude l'avventura più grande di Ambrogio
Fogar: quella della sua esistenza terrena. La morte che spesso ha spavaldamente
sfidato solo apparentemente ha vinto, perché egli vive in quel giorno eterno
senza tramonto, in quell'oceano sconfinato che non conosce tempeste che è il
mistero di Dio».
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